Inaugurazione: venerdì 14 novembre 2014, dalle ore 18.30
In mostra dal 18 novembre al 19 dicembre 2014
Una cinquantina circa di opere (in prevalenza a olio, o tecnica mista) compone la personale di un autore, riconosciuto come uno dei maestri dell’outsider art italiana.
Dopo una serie di difficoltà causate in gran parte dalle ristrettezze economiche e dalla guerra, Agostino Goldani, si rinchiude in una stanzetta dove comincia a dipingere centinaia di fogli, utilizzando carta di recupero, biglietti di auguri, fogli di calendario, cartoncini da scatole di detersivo, spesso fronte-retro (di dimensioni ridotte, da formati cm 3×3 a cm 20×40; la maggior parte misura cm 10×20). Per quasi trent’anni, prima di morire nel 1977 in un ospedale psichiatrico di Brescia (nel suo unico ricovero), Goldani dipinge nel chiuso di una stanza in cui nessuno può entrare a eccezione di Sandrino, un bambino figlio di vicini di casa. Su numerose opere scrive “Arte disperata” dando la dimensione del bisogno esistenziale di esprimersi con i colori e la pittura, unico canale attraverso cui “raccontare” la propria angoscia interiore. Ritratti muti o straniati, gruppi di figure accavallate una sull’altra e incapaci di comunicare tra loro, donne aggressive e animali antropomorfi, paesaggi ossessivi e inquietanti: la scoperta della pittura arriva per “Roso” (soprannome con cui l’artista firma molte opere) come una liberazione dall’ipocondria che lo aveva assalito al termine di una vita segnata dalla sofferenza e dalla difficoltà di reinserimento nella vita sociale.
Galleria Maroncelli 12 – Milano
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