Egidio Cuniberti

Sulle tracce di Mondovì

Inaugurazione: Mercoledì 6 novembre 2019, alle 18.30
In mostra dal 7 novembre 2019 al 31 gennaio 2020

Egidio Cuniberti. Sulle tracce di Mondovì” è una mostra personale che propone uneccezionale selezione di quadri di questo artista piemontese, noto principalmente per i suoi mobili fantasiosi. Una ventina di dipinti, come bassorilievi, dove le linee compatte dovute allaccostamento delle tessere, colorate per immersione nellanilina, sfumano per le trasparenze del colore in figurazioni: paesaggi come memorie sognate, scene agresti e cavalli al galoppo verso la montagna. Ci sono anche gli uomini mentre lavorano nei campi o i garibaldini, ritratti in qualche battaglia storica. Ma il tema dominante è Mondovì e la sua natura circostante.

Lavventura artistica di Egidio Cuniberti comincia tardi, quando lui ha già 43 anni ed è un uomo solo: i genitori malati che aveva accudito per metà della sua vita non ci sono più. Lui stesso è malato. A 24 anni, quando faceva loperaio di fonderia a Torino, subisce unoperazione urgente alla testa per emorragia cerebrale, probabilmente in seguito a una caduta in bicicletta. Da allora la sua vita non è più la stessa. Le conseguenze gli impediscono di lavorare, emicranie, epilessia, insonnia lo accompagneranno fino alla fine dei suoi giorni. E così gira per il paese, soprattutto di notte, e comincia a raccogliere materiale di scarto, principalmente cassette della frutta, e i suoi legnetti preferiti, i bastoncini del gelato ma anche cucchiaini di plastica colorati. Li assembla, di taglio, uno sullaltro, uno di fianco allaltro, ossessivamente, fino a creare mobili irregolari, molto originali, spesso con la base più stretta della sommità che sembra vivano di un equilibrio precario. Una sorta di credenze, piccoli bauli, secretaire con cassettini, nicchie segrete, doppi fondi. E forse per tenersi compagnia, popola il suo piccolo appartamento di sagome, quasi a grandezza naturale, di giovani donne con grandi mazzi di fiori. E di quadri che sono come finestre nel paesaggio circostante, la sua Mondovì così amata.

Mondovì gli fornisce le immagini del suo paese ideale; le arcate del ponte della ferrovia, la funicolare, il campanile che domina la cittadina, le case e i palazzi storici sulla piazza ricorrono in impaginazioni sempre diverse che passano da un registro più schiettamente figurativo ad uno quasi completamente astratto” scrive la storica dellarte Bianca Tosatti nella monografia Cuniberti” definendo una meravigliosa complicazione” loperare dellartista che scompone e ricompone continuamente la realtà, che si fa prendere dal proprio gioco, che si abbandona al piacere della distorsione: non il semplice, ma il complicato, linutilmente, assurdamente, meravigliosamente complicato”.