Inaugurazione: mercoledì 3 maggio 2017, dalle 18.30
In mostra dal 4 maggio al 31 ottobre 2017
“Festa di colori” si compone di una ventina di opere (inclusi due arazzi). Tarcisio Merati dipinge un suo personale e liberissimo alfabeto, in un’esplosione di colori incandescenti e vorticosi che non hanno equivalenti nelle produzioni outsider del tempo; un linguaggio grafico che esprime l’articolato mondo mentale di uno degli artisti più potenti e meno conosciuti nel panorama dell’arte irregolare italiana.
Nel 1975 Merati scopre la pittura e fino al 1983 la sua produzione artistica è enorme. Frequenta l’atelier interno all’istituto psichiatrico nel quale è ricoverato, dalla mattina alla sera e non ha altro interesse che l’attività artistica. Tarcisio, “liberato” dalla pittura, sceglie di ripartorire se stesso. Per vivere la sua vita, ha bisogno di un altro codice; ha bisogno di disegnare, colorare, inventare, delirare. Così sceglie il manicomio anche quando sua sorella decide di riportarlo a casa. Per sette anni Tarcisio non dipinge più, fino a quando nel 1991, dopo le sue continue richieste di tornare nel “castelletto” (così chiama l’ospedale) viene trasferito in una casa di riposo e riprende a frequentare l’atelier, seguito dall’attenzione affettuosa di Silvia Pesce. Il suo mondo si popola di nuove immagini, elabora un suo personale linguaggio. Ci sono gli “uccelletti”, le “macchinette”, oppure la serie delle “turbine”, delle “carte d’Italia”, delle “lettere” decorate, gli “aereoplanini”, gli “insetti”. Sono questi simboli, espressi in forme e colori che escono dal quadro per invadere lo spazio, che rendono ricca, intensa, emozionante e modernissima l’opera di Merati.
L’artista è conosciuto solo da una ristretta cerchia di collezionisti: nel 1993 viene presentata da Vittorio Sgarbi la sua prima mostra al Teatro Sociale di Bergamo ma sarà l’esposizione “Oltre la ragione. Le figure, i maestri, le storie dell’arte irregolare”, nel 2006 a Bergamo, a cura di Bianca Tosatti, a consacrarne la fama tra gli autori storici dell’arte Outsider, quando un’intera parete del Palazzo della Ragione fu ricoperta dai colori brillanti delle lettere dell’alfabeto, decorate dall’artista.
“Tarcisio Merati è l’artista manicomiale per eccellenza: al riparo dal mondo ostile contro il quale si è paludato in forma di romanziere, musicista, uomo politico, maestro; al riparo dalle miserie e dalle volgarità può finalmente dedicarsi all’esercizio della meraviglia” scrive Tosatti.
Galleria Maroncelli 12 – Milano
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